Dopo
numerose valutazioni, opinioni negative e segnalazioni di tranelli!!! su prodotti
cinesi, l’Ice di Shanghai mette in guardia le aziende italiane dai tranelli di
presunti imprenditori cinesi: acquisti anticipati?, viaggi commerciali? e
registrazioni dei domini web che risultano sempre più solo promesse mancate?.
La fretta è cattiva consigliera per
le aziende italiane che investono in Cina. Il monito arriva dall’Ice che mette
in guardia i nostri imprenditori impegnati in affari con il gigante cinese. Raggiri,
truffe, inganni, merci scadenti, società fantasma, spedizioni mai partite:
attenzione agli specchietti per le allodole, che spesso sono trappole dannose
per il portafoglio. Per non essere abbindolati da presunti imprenditori cinesi
senza scrupoli, l’Ice ha fatto affermazioni severe e ha stilato un decalogo con
i maggiori rischi da fronteggiare negli scambi import-export con Pechino.
La Cina, ricorda l’Ice, è un partner
commerciale generalmente affidabile, come testimonia il crescente volume
d’affari con il resto del mondo. Le pratiche truffaldine costituiscono una
minoranza sul totale degli scambi e affari con l’estero, ma è necessario tenere
gli occhi ben aperti. I problemi nascono spesso dalla fretta e dalla scarsa
conoscenza della realtà cinese, rimanendo lusingati da proposte remunerative,
prezzi concorrenziali e richieste sospette, a volte camuffate da business deals
imperdibili.
Ma allora come comportaci?
Secondo il commento di EGO International Group, azienda leader nel settore import/export già da ben 13 anni, la regola d’oro è sempre verificare l’esistenza e affidabilità della controparte cinese, così come la validità delle condizioni proposte (dazi, tasse, contratto). L’Ice di Pechino offre consulenza, gratuita, per le imprese che vogliono iniziare a fare export all’interno dello stato asiatico. Bisogna diffidare, innanzi tutto, di richieste per pagamenti anticipati su internet, ad esempio con bonifici bancari, per ottenere trials, demo, samples e campioni omaggio. Può accadere che la merce acquistata non arrivi mai a destinazione, senza possibilità di rintracciare il fornitore cinese e dunque di recuperare i soldi.
Secondo il commento di EGO International Group, azienda leader nel settore import/export già da ben 13 anni, la regola d’oro è sempre verificare l’esistenza e affidabilità della controparte cinese, così come la validità delle condizioni proposte (dazi, tasse, contratto). L’Ice di Pechino offre consulenza, gratuita, per le imprese che vogliono iniziare a fare export all’interno dello stato asiatico. Bisogna diffidare, innanzi tutto, di richieste per pagamenti anticipati su internet, ad esempio con bonifici bancari, per ottenere trials, demo, samples e campioni omaggio. Può accadere che la merce acquistata non arrivi mai a destinazione, senza possibilità di rintracciare il fornitore cinese e dunque di recuperare i soldi.
Un tranello molto comune riguarda le
missioni commerciali, travestite come indispensabili per chiudere un contratto
di vendita. La presenza fisica di entrambi gli attori coinvolti nella
trattativa, è sono assolutamente necessaria per mettere nero su bianco. Infatti,
basta essere pratici su web e/o iscriversi anche a qualche e-commerce
marketplace di settore.
Il web è terreno fertile per imboscate telematiche e false recensioni e guide, raggiri online ad aziende distratte. Ci sono società che spacciano registrazioni fasulle dei domini internet, dietro pagamento di alcune centinaia di euro, sostenendo che la procedura è necessaria per creare un sito col nome del proprio marchio. Fare attenzione infine agli acquisti destinati ai mercati europei: è buona regola verificare la merce in loco prima della spedizione, per non trovarsi con prodotti senza certificazioni obbligatorie nei paesi europei e quindi ormai invendibili.
Per evitare quindi truffe e danni
all’azienda controllare bene: l’identità del partner cinese, la presenza del
certificato import-export, i metodi di pagamento che devono essere sicuri e le
tempistiche di arrivo della merce.